Manifesto

L’informazione libera, indipendente e plurale costituisce uno dei pilastri delle società ed è una componente fondamentale del patrimonio formativo e culturale.

In Italia, libertà di espressione e diritto di informare sono sanciti dalla Costituzione della Repubblica, al Titolo I Art. 21 «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.»

A ulteriore rafforzamento, il diritto ad essere informati è ribadito dalla sentenza della Corte Costituzionale del 15 giugno 1972 n. 105 che stabilisce che «Esiste un interesse generale alla informazione − indirettamente protetto dall’articolo 21 della Costituzione − e questo interesse implica, in un regime di libera democrazia, pluralità di fonti di informazione, libero accesso alle medesime, assenza di ingiustificati ostacoli legali, anche temporanei, alla circolazione delle notizie e delle idee».

Libertà di informare e di essere informati, in un contesto in cui i media cambiano e si adeguano all’evolversi dello scenario economico, sociale e tecnologico. Questo è lo scenario in cui si inserisce il giornalismo digitale, apportando un ulteriore valore di democrazia.

La rivoluzione culturale e industriale portata dall’avvento di internet, ha infatti radicalmente cambiato il modo di dare e fruire notizie, rimettendo in discussione tutto il sistema di produzione e distribuzione editoriale.

Oggi informarsi sui quotidiani online significa:

  • disponibilità immediata e continua delle notizie
  • fruibilità senza confini di notizie geolocalizzate
  • facilità di verifica autonoma dei contenuti
  • partecipazione a creazione e arricchimento delle notizie
  • sviluppo di una maggiore coscienza critica
  • accessibilità economica o gratuita

L’indipendenza e la pluralità dell’informazione, così come la crescita professionale del settore e la più ampia diffusione delle notizie sono responsabilità, in primo luogo, degli editori, ma questo potrà accadere realmente, solo in uno stato di equità di condizioni e di eguale supporto per tutti i settori dell´editoria.

È dunque necessario creare un contesto e un humus che permettano la nascita di un ecosistema stabile all´interno del quale il comparto dell’editoria digitale possa prosperare e si possa sviluppare, in uno quadro legislativo, fiscale ed economico chiaro e condiviso.

Richiedi informazioni

Consenso al trattamento

Desideriamo farti sapere come conserveremo i tuoi dati, per quanto tempo e per quali finalità. Potrai in ogni momento visionarli e richiederci la loro cancellazione

Consenso per finalità commerciali

Dandoci il tuo consenso aggiuntivo acconsenti all'utilizzo dei tuoi dati per invio di informazioni commerciali come promozioni ed offerte speciali, newsletter, così come specificato nella informativa sulla privacy